Antica e nobile capitale del regno normanno,
Melfi ospitò cinque Concili papali dal 1059 al 1221; nel terzo, tenuto da Urbano II, fu decisa la Prima Crociata in Terrasanta. La grandezza di Melfi iniziò con i Normanni e proseguì con Federico II di Svevia che la prescelse quale sede per la promulgazione delle sue famose Constitutiones Melphitanae.
La città conserva significative testimonianze del passato. Il castello normanno-svevo che con la sua imponente mole domina il tessuto medievale che si sviluppa ai suoi piedi; in esso il Museo archeologico nazionale del Melfese dove è allocato il Sarcofago romano, opera di eccezionale pregio. La maestosa Basilica Cattedrale con stupendi stucchi in oro ed altari in marmo policromi, con la sua originaria torre campanaria normanna. L’Episcopio ospita il Museo Diocesano; la porta Venosina, dalla quale Federico II faceva il suo ingresso a Melfi. Di grande interesse le Chiese Rupestri del XIII secolo, assimilabili ad un particolare contesto, quello monastico basiliano del Vulture.
A pochi chilometri da Melfi, i laghi di Monticchio di origine vulcanica, due autentiche perle incastonate in un mare di verde. Nel lago piccolo si specchia la bianca sagoma dell’abbazia benedettina di S. Michele che ospita il Museo di Storia Naturale del Vulture dedicato alla Bramea, una falena molto rara. Altra perla del territorio, la città di Venosa, patria del poeta latino Orazio e del grande madrigalista Carlo Gesualdo da Venosa.